Il Rotary

Siamo in 1,2 milioni, tra vicini di casa, amici e professionisti, uniti nell’obiettivo di portare cambiamenti positivi e duraturi nelle comunità in cui viviamo e nel mondo.

Il fatto di provenire da culture e da Paesi diversi e di esercitare le professioni più disparate ci permette di vedere la realtà da una molteplicità di angolature. La nostra passione comune per il servire ci aiuta a realizzare l’impossibile.

CHE COSA CI DISTINGUE

La diversità demografica e i diversi approcci disciplinari dei nostri soci comportano numerosi vantaggi:

  • Una prospettiva diversa: la nostra interdisciplinarità ci aiuta ad affrontare i problemi in modo innovativo.
  • Un diverso modo di pensare: applicando la nostra esperienza di leadership e le nostre competenze alle questioni sociali, riusciamo a trovare soluzioni efficaci.
  • Il senso di responsabilità: entusiasmo e perseveranza sono alla base di cambiamenti positivi che durano nel tempo.
  • Il voler fare la differenza nel luogo in cui viviamo e nel mondo: i nostri soci hanno una presenza locale e internazionale.

COME OPERIAMO

In prima linea con un impegno costante ci sono i nostri soci, che collaborano instancabilmente con i propri club per cercare di risolvere alcuni dei problemi più drammatici della società. L’opera svolta localmente dai Rotariani è sostenuta dal Rotary International, ovvero l’associazione di tutti i club, e dalla Fondazione Rotary con sovvenzioni finanziate dalle donazioni ricevute. Queste sovvenzioni contribuiscono a sostenere le attività di servizio svolte dai soci del Rotary e dai nostri partner nel mondo. Il Rotary è guidato da soci eletti alle cariche direttive, che con responsabilità portano avanti la missione e i valori dell’organizzazione.

Il Rotary nacque la sera del 23 febbraio 1905, quando Paul Harris, allora giovane avvocato di Chicago, si incontrò con tre amici per discutere un’idea che da tempo lo assillava: dar vita ad un club di persone di differenti professioni, organizzando incontri regolari all’insegna dell’amicizia, per trascorrere un po’ di tempo in compagnia e allargare le conoscenze professionali.

Quella sera, assieme a Paul Harris, c’erano Silvestre Schiele, commerciante di carbone, Gustavus Loehr, ingegnere minerario e Hiram Shorey, sarto. Si riunirono presso l’ufficio di Loehr, in Derarborn Street 127, in un edificio, l’Unity Building, che esiste ancor oggi a Chicago.
Da quella riunione cominciò a realizzarsi l’idea di un club maschile dove ogni socio rappresentava la propria professione. Le riunioni si svolgevano settimanalmente, a turno presso l’ufficio o a casa dei vari soci. Era, questo, un sistema di rotazione che aveva lo scopo di far conoscere a ogni socio l’attività degli altri e che portò poi Harris a chiamare il suo sodalizio: Rotary.

I quattro soci fondatori erano di discendenza nazionale diversa (americana, tedesca, svedese e irlandese) ed appartenevano anche a fedi religiose diverse (protestante, cattolica ed ebraica). Erano un prodotto di quel grande crogiolo che era ed è l’America e, sotto questo aspetto, erano i progenitori più adatti a dar vita a quel grande movimento internazionale che sarebbe poi diventato il Rotary International.

“L’AMICIZIA È STATA LA ROCCIA SULLA QUALE È STATO COSTRUITO IL ROTARY, LA TOLLERANZA È CIÒ CHE LO TIENE UNITO”.

PAUL P. HARRIS